lunedì 9 maggio 2011

Attigliano, capitale italiana del Messaggio di Silo

  Questo è il primo post di sconfinamento, siamo lungo l'altra sponda del Tevere, confine storico verso est dell'Etruria ed oggi confine della provincia di Viterbo. Poco più a sud, verso Orte, il Tevere e più esattamente il lago ormai quasi prosciugato di Vadimone (dalla collocazione incerta), vide lo scontro finale etrusco-romano, nel 309 a.C, dopo che, presa Sutri,  questi ultimi valicarono l'impervia Selva Cimina.

 

   Dal 2008 ad Attigliano è stato fondato il Parco di studio e Riflessione, da parte del Movimento Umanista. Come io non sapevo granchè di questo movimento, tranne l'esser stata intercettata una decina di anni fa per strada da attivisti del collegato Partito Umanista, immagino che molti altri ignorino come me la visione del mondo, la storia  e le pratiche di questo gruppo di persone. Quindi, approfittando dell'annuale giornata commemorativa del primo discorso di Silo (l'argentino fondatore del movimento), il 7 maggio mi sono recata al Parco per incontrare qualcuno.
E incontro Claudio detto Lollo

  Quali  sono le ragioni di questa giornata?
  "È una celebrazione annuale, il movimento umanista nacque a seguito del primo discorso del fondatore che è Silo, il 4 maggio del 1969, e ogni anno si festeggia, sono 42 anni".

  Cosa vi distingue da altri movimenti per la non violenza?
  "Si dà profondità all’azione non violenta, che non  è semplicemente non essere violenti per essere buoni. E’ proprio con il contatto con gli aspetti più profondi dell’essere umano che si comprende la necessità di agire in modo non violento, nei confronti dell’essere umano ma anche nei confronti di tutto l’esistente".

  Riguardo all’impegno politico come vi ponete?
  "Il movimento ha cinque organismi che si muovono in differenti campi: il partito umanista, il centro studi, la comunità per lo sviluppo umano, convergenza delle culture e il Messaggio di Silo che è la cosa più spirituale, non fa attività sociale, lì si fanno esperienze personali".

  E cosa mi puoi dire della meditazione?
  "Silo ci ha dato dei modi per accedere all’esperienza di forza e all’esperienza di pace, che sono delle cose che hai dentro. È un lavoro con le immagini, di visualizzazione, uno immagina una sfera, la porta dove vuole e poi l’espande, e poi niente, già è tanto riuscire a fare questo, uno di solito con la testa fa tante cose, è difficile svuotare la mente".

  La forma del centro di meditazione ha un motivo specifico?
  "La sfera serve a creare uno spazio vuoto, senza riferimenti, anche per semplificare questo lavoro di abbattere i muri, è un’ambiente che ha delle caratteristiche strane, particolari. Dall’alto ha il disegno di un mandala, il portale è scintoista.
  Questo è un posto di riflessione ed ha molto a che vedere con aspetti spirituali che molte religioni hanno, per cui ci sono sì simboli religiosi, però sono universali. Qui ci sono atei, credenti, cristiani, musulmani".

  Tu come sei arrivato al movimento?
  "Mi hanno contattato  ventuno anni fa per strada. A quel tempo si faceva molta attività politica, perché il movimento umanista si è manifestato al mondo anche nel modo più idoneo rispetto ai tempi. Oggi c’è molta più ricerca di spiritualità e oggi il movimento si sta mostrando nella sua essenza. Vent’anni fa non è che si potesse parlare molto di spiritualità, e si faceva attività politica, non che si nascondessero certe cose, però la politica era l’aspetto con il quale si andava verso fuori".

  So che il movimento fa anche volontariato...
  "Sono appena tornato da un campo in Senegal, noi cerchiamo di formare volontari locali, dargli strumenti sia per l’organizzazione che per la risoluzione dei problemi quotidiani, e lì oltre a progetti di adozione a distanza, sanità, abbiamo una campagna che si chiama Stop Malaria. Con sponsor italiani abbiamo finanziato una pompa a energia solare per tirar fuori l’acqua dal pozzo, sempre finanziato da noi".
 
  Vedo molti giovani qui
  "Se uno cerca una risposta che va oltre il materialismo di moda..."
 
  Da dove vengono?
  "La maggior parte da fuori, ci sta un piccolo gruppo di umanisti che da Roma si è insediato qua già da anni ed è in crescita, diverse decine di persone".
 
  Cosa c'è in programma oggi?
  "Adesso ci sarà in una sala la cerimonia di benessere., una della decina di cerimonie, c’è anche  quella di riconoscimento, matrimonio, protezione dei bambini, cerimonia di morte..."
  Quindi i passaggi importanti della vita sono celebrati con queste cerimonie?
  "Sì. Sono stato a Palermo al matrimonio di una coppia di amici che sono qui, che si sono sposati prima in comune poi con la cerimonia umanista".
 
  Nonostante ciò non la consideri in una religione
  "Il punto è che nessuno mi ha mai detto in cosa credere, è una scelta mia, per cui legare l’aspetto spirituale a Dio è una forzatura personalmente, quelle sono cerimonie che non necessariamente hanno a che vedere con l’aspetto religioso".

  E non può andare in conflitto questo per chi crede nel cattolicesimo o nell’islam?
  "Io per esempio ho parlato con alcuni africani con i quali ho passato diverso tempo è hanno detto che questa cosa rafforza la loro fede nell’Islam, io non sono riuscito a comprendere in che modo potesse avvenire però è così".
 
 E questi amici che si sono sposati erano entrambi umanisti?
  "Sì, però poi definirsi umanista..magari uno ci si sente e poi non viene, in generale è gente che si conosce e si frequenta".

  La cerimonia di ringraziamento come funziona?
  "Qui ognuno fa una richiesta..."
 
  Prima di avvicinarti al movimento eri in ricerca spirituale?
  "Te lo dico a quarantasette anni, forse vent'anni fa facevo delle cose che non sapevo perché le facevo. Non mi sono mai riconosciuto nella chiesa cattolica, per la forma e la storia, hanno fatto molte cose deprecabili, è stata molto spesso un freno per il progresso umano più che uno stimolo. Sono nato nella culla della cristianità e ne sento tutta l’influenza negativa. Riconosco che ho fatto delle cose vent'anni fa perché ero alla ricerca di un senso, mi piaceva molto la fisica, l’astronomia, il perché dell’universo e forse da questo tipo di studi cercavo la risposta alla domanda centrale. Però te lo dico oggi, prima forse non me ne rendevo conto. Se mi soffermo e mi guardo intorno oggi mi rendo conto che il sacro è in ogni cosa, non devi andare troppo lontano per cercarlo, è nelle persone che ti sono a fianco, nella natura che ti circonda. Ma ognuno ha la sua visione. E’ un riconoscimento che non passa per l’intelletto, in questo senso riconosco che tutto il creato ha una sua sacralità, la stella c’ha un suo ciclo, evoluzione e alla fine arriviamo noi, forse siamo il risultato di un’Intenzione".
 
  Non credi al caso, credi che ci sia un piano
  "Sì, non mi faccio domande su da dove viene, mi basta averne esperienza, sentirle queste cose".
 
  Come si trasmette questa esperienza ai figli?
  "Secondo me la cosa migliore è dargli la possibilità di approfondirle, poi se i bambini crescono in un ambiente con certi valori o certi interessi necessariamente ne vengono toccati e poi sta a loro la scelta".
 
  Anche a Roma ci sono luoghi di incontro umanisti?
  "No  a Roma non ci sono, però ci sono le sedi di associazioni legate. Ma di simile non c’è nulla in Italia, un altro parco simile è a Toledo, in Spagna".
 
  Quanti siete in Italia?
  "Saremo qualche centinaio, duecento".
  
  E nel mondo?
  "Diverse migliaia, la maggior parte Spagna, Italia e Sudamerica "bianca".  Molti degli argentini che sono venuti in italia per scappare dalla dittatura e portare il messaggio di Silo in giro per il mondo avevano anche origini italiane. Di fondo c’è un progetto di cambiamento del mondo, non è solo un’aspirazione. L’anno scorso s’è fatta la marcia mondiale per la pace e la non violenza, tre mesi di giro del mondo, lanciata da uno di noi, uno spagnolo, Raphael De La Rubia e poi abbiamo lanciato la proposta alle altre realtà".
  Che utilizzo hanno i diversi spazi del parco?
  "Questo è il centro di lavoro, sotto ci sono degli alloggi, poi oggi inauguriamo il centro studi, là c’è la sala di meditazione, poi c’è una stele di ringraziamento a coloro che hanno finanziato il parco, dall’altra parte c’è una fonte che rappresenta la sorgente della vita".

  Successivamente parlo con Claudio, membro del Centro Studi Salvatore Puledda.
  Di cosa vi occupate?
  "Il Centro Studi  fa delle ricerche per diffondere la visione del Nuovo Umanesimo nella conoscenza. Cioè il punto di vista umanista sulla storia e l’essere umano. Nella storia ci sono dei periodi che di epoca in epoca vengono rivalutati. Ecco noi pensiamo che ci siano stati e ci siano molti momenti umanistici, soltanto che c’è una visione che tende a dare forza a ciò che non funziona e tutta la ricchezza dell’essere umano non si ritrova nei libri. A parte l’umanesimo storico,  abbiamo fatto diversi video su Federico II di Svevia, un altro momento umanista è stato quando a Toledo  le tre religioni convivevano, o ad Alessandria d’Egitto, Bisanzio, il sufismo islamico, in Egitto con il faraone Akenaton, l’unico che ha rifiutato la propria divinizzazione. Purtroppo sono sempre stati momenti legati alla vita di un potente o che hanno avuto un breve ciclo, anche l’umanesimo storico è stato osteggiato e annientato dalla Riforma e dalla Controriforma.  Ad esempio Rodolfo II di Praga aveva creato una corte dove la conoscenza era messa al centro.
  Il nostro concetto di conoscenza è che il dato va sempre unito  all’esperienza. Si punta a vedere tutto ciò che unisce,  non che separa, quindi per noi il fenomeno umano è uno solo. Secondo noi la diversità è una ricchezza ma quello che unisce l’essere umano è la libertà di scelta. Che poi alcuni abbiano minori possibilità è dovuto all’ingiustizia e su questo lavoriamo. Non ci poniamo con un atteggiamento pregiudiziale con le culture , ma cerchiamo in ogni distinta cultura di prendere ciò che di meglio c’è. Anche quella più oscurantista nei secoli ha avuto il suo momento in cui è riuscita a esprimere valori in comune con altre culture. La convergenza delle culture si fonda sulla convergenza su cose minime che ci uniscono. Ora c’è un sistema di connessione e comunicazione che fa sì che già tra due-tre generazioni sarà improponibile pensarsi “italiano che disprezza gli altri”.  Da una parte la tecnica, dall’altra il commercio, la pubblicità, danno la sensazione che il destino dell’essere umano sia quello di arrivare a un punto in cui non ci saranno più confni. Ormai la connessione c’è, è mentale, culturale, cosa che non poteva avvenire in un’epoca in cui non sapevi che c’era oltre il muro del castello".
 
  Come vi muovete per divulgare il messaggio?
  "Quasi tutte le attività sono aperte e gratuite. Facciamo formazione, corsi nelle scuole elementari e medie sulla comunicazione non violenta, simposi, documentari, libri, abbiamo una casa editrice.
  La modalità di andare nel mondo e cercare più persone possibile perché con questo si poteva cambiare la società non c’è più perché è cambiata la società, ci sono già tantissime altre realtà simili alle nostre che stanno nascendo spontaneamente, se tu pensi che il resto del mondo è cattivo e tu vai verso il mondo a dire “venite con noi che siamo i buoni”..., ma se ci sono realtà meravigliose, associazioni che hanno uno spirito umanista, quello che possiamo fare di meglio è collaborare, collegarci, fare sinergia. Collaboriamo il Conacreis (http://www.conacreis.it/) che raggruppa attività olistiche per il benessere spirituale, con il movimento Zeitgeist (http://www.zeitgeistitalia.org/), con Laguna una ditta di prodotti farmaceutici omeopatici.
 
  Cosa pensate della medicina ufficiale?
  Rispetto alla salute crediamo che tutto ciò  che porta al benessere dell’essere umano è venuto dalle distinte culture. Nell’allopatia noi riconosciamo degli elementi positivi ma quando diventa al servizio del denaro e delle case farmaceutiche tutto quello che produce è inquinato da questa situazione, ma è chiaro che ci sono tantissimi medici bravissimi. Riconosciamo la piena libertà di cura".

La cerimonia di ringraziamento per la nuova struttura che sarà adibita a centro studi e alloggio.
Un'officiante (una ragazza)  legge dal libro del Messaggio di Silo. Guida così l'attivazione della forza individuale.

http://www.parcoattigliano.eu/

Nessun commento:

Posta un commento